Ospedale 1915-2015. Conferenza,”Alimentazione, attività fisica, obesità e salute: passato, presente e futuro”
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In occasione dell’Obesity Week, settimana dedicata a combattere i problemi del sovrappeso e a sensibilizzare la popolazione sui benefici di una sana e corretta alimentazione è in programma martedì 13 ottobre dalle 15 alle 18 presso l’Aula G della Sala Congressi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria il Convegno “Alimentazione, attività fisica, obesità e salute: passato, presente e futuro”. Il convegno si inserisce nell’ambito delle iniziative organizzate per celebrare i cento anni della fondazione dell’Ospedale Maggiore di Parma. La Locandina .
Il Razionale
Nell’arco degli anni sono profondamente cambiate le condizioni di vita e di conseguenza quelle di salute della popolazione parmense e, più in generale, italiana. Nei primi decenni prevalevano le patologie infettive e carenziali, legate a deficit nutrizionali quali pellagra, scorbuto, rachitismo, ma anche tubercolosi, gastroenteriti, malattie esantematiche, ecc., favorite da una condizione di minore efficienza tipica di un organismo denutrito. Negli anni Sessanta è iniziata un grande svolta in corrispondenza del progressivo processo di industrializzazione dell’economia e della società italiana.
Il peso dell’obesità grava sulla bilancia, e quindi sulla salute, ma anche sul bilancio, e dunque sull’economia: la spesa annuale che il nostro Sistema Sanitario nazionale deve affrontare è di circa nove miliardi, suddivisi tra costi diretti e indiretti, come mortalità precoce, assistenza e ridotta produttività. Il cibo può essere amico, ma anche “nemico”: è globale l’allarme sulle conseguenze di una dieta scorretta e del sovrappeso, collegati a patologie croniche, come diabete, cancro, malattie respiratorie e cardiovascolari. Ridurre di 1 punto percentuale il numero di persone obese può evitare da 1 a 3 milioni di casi di tumore, malattie cardiovascolari, diabete e ipertensione tra i cittadini europei; se questa riduzione fosse del 5 per cento, i casi evitati sarebbero tra i 2 e i 9 milioni.
Le possibili risposte sanitarie prevedono il coinvolgimento delle Aziende Sanitarie di Parma e comprendono strategie di comunicazione e di interventi sanitari focalizzati sui benefici di un’alimentazione sana e di una regolare attività fisica, su possibili nuove cure farmacologiche e chirurgiche, incentrate su ambulatori con equipe polispecialistiche (medici, infermieri, dietisti, psicologi, psichiatri, chirurghi, ecc.), a partire dalle Scuole, agli ambulatori medici e pediatrici, dal coinvolgimento delle famiglie. Se la patogenesi dell’obesità è connessa a scorrette abitudini di vita, la patologia a sua volta è connessa alle quattro più diffuse patologie croniche: cardiovascolari, cancro, diabete, malattie allergiche e respiratorie. Una presa di posizione del Patient Council dell’European Association for the Study of Obesity (EASO) conclude che: “oggi le colpe ricadono prevalentemente sulla persona obesa. È necessario far comprendere che la responsabilità deve coinvolgere anche scienziati, medici, manager e legislatori. Perseguire il successo richiede uno sforzo congiunto”.