Conclusioni del Direttore Generale

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Le politiche sanitarie dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma in questi ultimi anni sono state influenzate dalle scelte dettate dalle disposizioni del Governo e della Regione relative all’analisi e alla revisione della spesa pubblica, al fine di razionalizzare la stessa, garantendo nel contempo l’invarianza dei servizi ai cittadini.

L’Azienda ha chiuso l’esercizio 2013 di fatto in pareggio, con un piccolo utile pari a euro 5.828; situazione analoga al 2012. Tale valore risulta in linea rispetto al risultato atteso dalla programmazione regionale e dalle disposizioni nazionali.

La maggiore attenzione alla gestione delle risorse pubbliche ha certamente un’importanza strategica, che si traduce nella sfida alla massima efficienza nell’utilizzo delle risorse economiche a disposizione.
Considerare questo vincolo è essenziale per comprendere le ragioni di alcune scelte strategiche, nonché gli indispensabili compromessi costo/beneficio alla base delle modalità di erogazione di qualsiasi servizio. Il perdurare della crisi economica continua a tenere al centro del dibattito istituzionale la sostenibilità finanziaria. La risposta della nostra Azienda è quella di far fronte alle nuove problematiche della medicina, i cui contesti scientifici ed epidemiologici sono cambiati, promuovendo la salute mediante investimenti e innovazioni necessarie per mantenere e aumentare l’efficienza tecnica e promuovere lo sviluppo delle politiche sanitarie di questa Azienda.

Sono tanti i cambiamenti avvenuti nella realtà sociale del nostro tempo, che hanno fortemente interessato anche il mondo sanitario. Da una parte si assiste ad una crescente complessità clinico-assistenziale dei pazienti (soggetti ‘fragili’, spesso pluripatologici e di età avanzata). Dall’altra si ha una continua evoluzione tecnologica che negli ultimi anni ha visto uno sviluppo notevole, soprattutto in ambito chirurgico e interventistico. A fronte di questi fattori di crescente complessità si registra un calo delle risorse, con conseguente necessità di maggiore flessibilità nel loro utilizzo. È diventato necessario ripensare i contesti e i modi dell’assistenza, in particolare, per quanto ci riguarda, è imprescindibile rivedere l’assistenza ospedaliera non più limitata a singoli settori, ma coinvolgendo l’ospedale nella sua globalità, al fine di ottimizzare le risorse disponibili, senza venir meno agli obiettivi di efficacia, qualità ed efficienza, caratteristici del nostro sistema sanitario. Questo abbiamo cercato di presentare sinteticamente nel capitolo 7, ma si tratta di un primo passo.

Sempre nella prospettiva del cambiamento e dell’innovazione va letto l’impegno dell’Azienda per dare attuazione alle recenti normative nazionali in tema di prevenzione della corruzione e di amministrazione trasparente, che è documentato dagli atti di governo che sono stati assunti sia nel 2013 che nel 2014 a questo riguardo. L’attività del Responsabile della Prevenzione della Corruzione e del Responsabile della Trasparenza è caratterizzata da operatività, coinvolgimento e partecipazione delle Strutture/Servizi/Uffici dell’Azienda. L’impegno di tutti in tal senso va certamente oltre il mero adempimento burocratico. Per rafforzare questi principi sono in definizione per il 2014 anche percorsi formativi sui temi dell’etica con una forte caratterizzazione interattiva per massimizzare il coinvolgimento dei partecipanti e favorire la riflessione su contenuti valoriali ma anche sulle ricadute comportamentali.

In un periodo così critico in termini di risorse disponibili, lo sprone per migliorare la qualità dell’offerta e dell’efficienza nella produzione di servizi non può che venire da strategie innovative che vedono nei processi di integrazione di attività e funzioni tra Aziende condizioni per il miglioramento della sostenibilità del sistema sanitario attraverso la razionalizzazione di risorse tecnologiche, materiali, umane e finanziarie, favorendo la collaborazione, l’integrazione e concentrando strutturalmente le funzioni amministrative, tecnico-professionali e sanitarie a prevalente carattere generale e di supporto tecnico-logistico.
L’Azienda ha inteso le indicazioni espresse dalla Regione nelle linee di programmazione come una opportunità da cogliere sia sul piano interaziendale che in ambito di Area Vasta.
Il processo di integrazione tra le Aziende di Area Vasta è proseguito nel rispetto di quanto indicato dagli indirizzi regionali e in una logica di continuità con quanto già in essere. Di tali percorsi si da conto nel capitolo 3.
Come già considerato negli anni precedenti, la trama delle relazioni istituzionali è da sempre la traccia sulla quale viene costruito il documento di rendicontazione e lo è, in modo sempre più puntuale, in quanto questa rete è l’ossatura su cui si sviluppa l’attività dell’Azienda, dalla pianificazione e programmazione alla quotidiana attività di cura fino alle funzioni di controllo e verifica.
Nel 2013 si è data ulteriore evidenza a questi percorsi anche attraverso la formalizzazione di accordi specifici con l’Azienda territoriale e la finalizzazione di diverse convenzioni attuative in ambito di Area Vasta (riportate nel capitolo 1).
Regione, Conferenza territoriale sociale e sanitaria (CTSS), Università e Azienda USL di Parma vengono, non casualmente, citate numerose volte nel volume. Questa ripetizione è la misura dell’importanza che tali interlocutori hanno per noi, nella definizione delle pianificazioni pluriennali e nella programmazione annuale. In particolare, Regione e CTSS definiscono i confini del nostro contesto operativo e hanno una funzione di indirizzo e verifica del nostro operato.
Per il futuro, possiamo confermare che integrazione e condivisione costituiscono importanti linee di sviluppo delle strategie aziendali, passando per il coinvolgimento di chi all’interno dell’Ospedale opera per garantire i servizi ai cittadini del territorio di Parma (e non solo) e, come sempre, di tutti coloro che sono interessati o collaborano alla crescita dell’Ospedale, cui va un sentito grazie: volontariato, organizzazioni dei cittadini e degli utenti, organizzazioni sindacali, istituzioni locali, fondazioni, chiunque, a qualunque titolo, offra il proprio contributo.

Ultimo aggiornamento contenuti: 21/11/2014