Induzione del travaglio di parto: come, quando e perchè

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Al via venerdì 13 marzo a partire dalle 8.30 presso la Sala Aurea della Camera di Commercio di Parma di via Verdi n. 2, il convegno “Induzione del travaglio di parto: come quando e perché”.
L’induzione al travaglio di parto è un’area clinica di rilevante importanza epidemiologica e oggetto di ampio dibattito non solo scientifico ma anche culturale. La giornata sarà occasione per riflettere sui criteri di scelta del metodo più idoneo per indurre il parto in ogni caso specifico ed approfondire le indicazioni validate dalla letteratura scientifica. Il corso è rivolto ai medici specialisti in ostetricia e ginecologia ed ostetriche per un numero complessivo di 200 partecipanti, per i quali è previsto l’accreditamento ECM. Iscrizioni on-line sul sito www.incentivecongressi.com.
Razionale
L’induzione del travaglio rappresenta, nei paesi sviluppati, uno degli interventi maggiormente utilizzati in ostetricia. Negli USA il tasso di induzioni è aumentato dal 9% del 1989 al 22,5% nel 2006. In Europa la difformità nella raccolta degli indicatori rendono difficoltosa la stima della frequenza di induzione del travaglio di parto. I tassi variano da <9% delle Repubbliche Baltiche al 30,7% dell’Irlanda del Nord.
In Italia circa un travaglio su 4 viene indotto per ragioni materne (come la preeclampsia o malattie renali), per ragioni fetali (ritardo di crescita intrauterino) o per una combinazione di ragioni (diabete in scarso compenso, rottura prematura della membrane o gravidanza post termine).
Il metodo ottimale per indurre il travaglio è incerto: nella maggior parte dei casi il travaglio viene indotto mediante utilizzo di prostaglandine, presenti in commercio in diverse formulazioni, e in misura minore con metodi meccanici o con ossitocina e amniorexi. Tali terapie non sono esenti dal determinare un aumento di rischi per il feto e per la madre. Il travaglio indotto è più doloroso e fonte di un vissuto stressante per la donna oltre che avere un costo organizzativo e assistenziale maggiore rispetto al travaglio spontaneo.