Contenuto dell'articolo
Ogni futura mamma può scegliere di fare un gesto di grande valore donando il sangue cordonale, ciò non comporta alcun rischio né per la madre né per il neonato, poiché la raccolta avviene dopo il taglio del cordone ombelicale, quando il bambino respira già autonomamente.
La donazione è sicura ed indolore. Con un gesto semplice è possibile donare il sangue del cordone ombelicale per chiunque ne abbia bisogno (donazione allogenica) e risulti compatibile, presso tutti i Punti Nascita abilitati, che afferiscono alla Banca Regionale del Sangue Cordonale (ERCB) di Bologna. La donazione avviene al momento del parto, è anonima e gratuita.
Che cosa è il sangue del cordone ombelicale?
E’ il sangue che rimane nel cordone ombelicale e nella placenta dopo la recisione del cordone ombelicale alla nascita. Questo sangue normalmente viene scartato. Assieme al midollo osseo e al sangue periferico, è una fonte alternativa di cellule staminali emopoietiche. E’ importante perché aumenta le possibilità di cura delle persone affette da patologie trattabili solo attraverso un trapianto di cellule staminali emopoietiche. Può contribuire a curare le malattie tumorali del sangue come la leucemia e i linfomi, le patologie non tumorali, come la talassemia, l’aplasia midollare e le immunodeficienze congenite.
Come prepararsi alla donazione del sangue cordonale
Il percorso preparatorio prevede:
• il colloquio della futura mamma con il personale qualificato dei reparti di Ostetricia e ginecologia, per verificare che sussistano tutte le condizioni di salute necessarie alla donazione che viene programmata al momento della presa in carico
• la firma del consenso informato
Come avviene la donazione del sangue cordonale?
Dopo la recisione del cordone ombelicale, personale competente raccoglie il sangue applicando un sistema che garantisce la massima sterilità. Il sistema prevede che, per ogni donazione, sia possibile raccogliere una quantità di sangue che va da 70 a 200 ml.
In Emilia-Romagna è possibile donare in tutti i reparti di Ostetricia e ginecologia degli Ospedali pubblici con almeno 500 parti all’anno, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno: nel reparto di Ostetricia e ginecologia del nostro ospedale è dunque possibile donare il sangue cordonale.
Chiedere di donare
L’adesione per la donazione del sangue cordonale va effettuata presso l’Ostetricia e ginecologia al momento della presa in carico della donna, alla 35-36esima settimana di gestazione, presso il servizio di presa in carico. Al numero telefonico 0521.702518 (dal lunedì al venerdì, ore 9.00-11.00) è attiva una segreteria telefonica, presso la quale è possibile lasciare nome e cognome con recapito telefonico per essere richiamati. Un operatore fisserà la data per un colloquio che avrà lo scopo di escludere eventuali controindicazioni.
La banca del sangue donato
Nel nostro paese, la donazione del sangue cordonale donato più diffusa è per trapianto allogenico non familiare. Le sacche di sangue cordonale raccolto e valutate idonee vengono congelate e conservate in azoto liquido per oltre 20 anni. La banca del sangue cordonale detiene i dati genetici e biologici del sangue donato e li trasmette al registro nazionale IBMDR- Registro italiano donatori di midollo osseo e internazionale BMDW-Bone Narrow Donor World Wide. In questi due database elettronici, su richiesta del centro trapianti che ha in cura un malato, si esegue la ricerca – a livello mondiale- delle unità di sangue compatibili, e quindi trapiantabili. Le donatrici vengono informate per iscritto del destino del sangue donato.
E’ possibile anche un’altra donazione, quella per trapianto allogenico familiare: la così detta donazione dedicata, per curare un consanguineo del neonato (fratello, sorella…). La conservazione per uso autologo (cioé per un eventuale uso a favore del bambino stesso che lo ha donato), in Italia, è vietata poiché non è sostenuta da evidenze scientifiche.
“Raccolta autologa di sangue cordonale”: come conservare il sangue cordonale della propria gravidanza
In Italia è consentita la conservazione per uso unicamente autologo, cioè personale, del sangue del cordone ombelicale, nei soli casi in cui sia presente, tra i consanguinei del nascituro, una patologia per la quale è riconosciuto clinicamente valido e appropriato l’utilizzo terapeutico delle cellule staminali del sangue da cordone ombelicale (elenco riportato nell’allegato al Decreto ministeriale 18 novembre 2009 che viene periodicamente aggiornato). In tale caso (“donazione dedicata”), le cellule staminali sono conservate gratuitamente nelle banche italiane.
Al di fuori di questo ambito è consentito esportare, presso una struttura estera e a proprie spese, il sangue di cordone ombelicale prelevato al momento della nascita del proprio figlio e conservarlo a uso personale, pur se tale attività di conservazione a uso autologo presenta rilevanti incertezze scientifiche relative alla capacità di soddisfare eventuali esigenze terapeutiche future. La diretta interessata all’esportazione dei campioni di sangue si può rivolgere direttamente alla Direzione sanitaria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma per richiedere l’autorizzazione all’esportazione di campione di sangue del cordone ombelicale per uso autologo (modulistica allegata), consentendo il trasferimento del sangue cordonale del proprio figlio presso una banca estera. La Direzione sanitaria, verificata la conformità di quanto presentato, rilascia l’autorizzazione all’esportazione.
I costi di tale operazione, sia la tassa stabilita dalla Regione Emilia-Romagna sia i costi imputabili alla conservazione e trasporto presso la Banca estera prescelta, sono interamente a carico del richiedente.
Le informazioni necessarie e le modalità di compilazione dei moduli allegati sono fornite dalla SS Medicina Legale contattando i numeri telefonici della segreteria 0521.704732 o 0521.702503 – 0521.702010 e 0521.704394 o inviando una email all’indirizzo settoremedicolegale@ao.pr.it.
Modulistica raccolta autologa: